L’ultimo saluto al carabiniere ucciso a Roma

0

Una grande fotoritratto di Mario Cerciello Rega ai piedi della bara, circondata da un picchetto d’onore di 8 carabinieri in alta uniforme, la stessa divisa che il vice brigadiere indossa nella foto che lo ritrae sorridente. Sul feretro la moglie Rosa Maria Esilio ha steso la maglia numero 24 del Napoli, con il nome di Insigne. Mario era un tifoso sfegatato dei colori azzurri. E ad accompagnarlo nell’ultima cerimonia della sua vita tutti i simboli delle sue passioni, come il berretto e la sciabola di carabiniere, le foto con la moglie nei giorni felici prima del matrimonio, un mese e mezzo fa. E un fascio di fiori avvolto in una carta bianca. In prima fila la moglie Rosa Maria, la madre Silvia, il fratello Paolo e la sorella Lucia. Si tengono abbracciati e cercano di nascondere la commozione, mentre l’ordinario militare Santo Marciano’ pronuncia l’omelia, ricordando questa famiglia cosi’ unita e il valore di Mario che ha aiutato tutti a superare la morte del padre. A fianco, nell’altro banco di prima fila le piu’ alte cariche dello Stato, i vicepresidenti del Consiglio Salvini e Di Maio, il ministro della Difesa Trenta e quello dell’Ambiente Costa. Il piu’ vicino alla moglie di Mario Cerciello Rega e’ il presidente della Camera Roberto Fico. In chiesa, non e’ piu’ possibile entrare, gremita come non mai. La folla aspetta all’esterno, per salutare per l’ultima volta il vice brigadiere ucciso a Roma.

“Mario ha creduto che non c’e’ giustizia senza rispetto della vita; ha saputo gustare la sua vita con pienezza e gioia, vivere e morire per custodire la vita altrui. Lo ha fatto nel suo lavoro. Sconvolti, i suoi colleghi riferiscono di come incarnasse a perfezione la missione del carabiniere”. Lo ha detto l’arcivescovo ordinario militare per l’Italia, Santo Marciano’, nel corso dell’omelia al funerale del vicebrigadiere dei carabiniere Mario Cerciello Rega nella chiesa di Santa Croce a Somma vesuviana.
Incarnava la missione del carabiniere, ha proseguito, “con competenza e destrezza ma anche con una dedizione e una cura della persona superiori a ogni regolamento scritto; era capace – abbiamo sentito da tante testimonianze – di vegliare una notte intera in ospedale, accanto a una madre vedova e alla figlia, o di provvedere ai pasti e alla dignita’ dei criminali arrestati”.

Una grande fotoritratto di Mario Cerciello Rega ai piedi della bara, circondata da un picchetto d’onore di 8 carabinieri in alta uniforme, la stessa divisa che il vice brigadiere indossa nella foto che lo ritrae sorridente. Sul feretro la moglie Rosa Maria Esilio ha steso la maglia numero 24 del Napoli, con il nome di Insigne. Mario era un tifoso sfegatato dei colori azzurri. E ad accompagnarlo nell’ultima cerimonia della sua vita tutti i simboli delle sue passioni, come il berretto e la sciabola di carabiniere, le foto con la moglie nei giorni felici prima del matrimonio, un mese e mezzo fa. E un fascio di fiori avvolto in una carta bianca. In prima fila la moglie Rosa Maria, la madre Silvia, il fratello Paolo e la sorella Lucia. Si tengono abbracciati e cercano di nascondere la commozione, mentre l’ordinario militare Santo Marciano’ pronuncia l’omelia, ricordando questa famiglia cosi’ unita e il valore di Mario che ha aiutato tutti a superare la morte del padre. A fianco, nell’altro banco di prima fila le piu’ alte cariche dello Stato, i vicepresidenti del Consiglio Salvini e Di Maio, il ministro della Difesa Trenta e quello dell’Ambiente Costa. Il piu’ vicino alla moglie di Mario Cerciello Rega e’ il presidente della Camera Roberto Fico. In chiesa, non e’ piu’ possibile entrare, gremita come non mai. La folla aspetta all’esterno, per salutare per l’ultima volta il vice brigadiere ucciso a Roma.

È SUCCESSO OGGI...