Assemblea Nazionale del Pd, Zingaretti mette i piedi nel piatto e prepara la riforma del partito

0

Ieri Renzi si è esibito nel suo show al teatro Elfo di Milano osannato dai suoi fedelissimi che ancora sognano un suo rientro addirittura come leader di governo, ma il segretario Nicola Zingaretti, pungolato anche dalla stampa amica per il suo low profile, oggi si è presentato sul palco della assemblea nazionale del Pd per ribadire le sue idee, da segretario, che implicano un cambiamento radicale dell’azione e delle organizzazione del Pd. 

Per cominciare non nasconde che fra il suo partito e la Lega c’è un abisso di voti (altro che torneremo a governare presto come ha affermato Renzi) per questo ha immaginato il percorso che prevede  una riforma dello Statuto da affidare alla commissione  guidata da Maurizio Martina con un lavoro di ascolto del territorio, dei ceti produttivi, di imprenditori e lavoratori, da cui scaturirà il Piano Italia, un  programma da sottoporre ad elettori e alleati nel corso di una tre giorni bolognese, dall’8 al 10 novembre.

“Serve una rivoluzione – dice Zingaretti-  o non ce la facciamo a svolgere il nostro ruolo” cioè quello di rappresentare , l’alternativa “a un governo pericoloso” e allora serve  “cambiare tutto, perche’ tutti noi sappiamo che cosi’ non si va piu’ avanti”.

Liturgie interne troppo pesanti e lente quando gli altri “corrono al doppio della velocita’, pur sacrificando a questo il confronto e la democrazia interna”. Allora non serve la piattaforma Rousseau della Casaleggio&associati “ma un luogo di confronto per mettere le idee a disposizione del partito. Un partito aperto, non ripiegato sulle proprie dispute e liti interne”.

“Usiamo – continua- la ricchezza del pluralismo interno per confrontarci sul futuro e non piu’ litigare sul passato” che fa solo il gioco di Salvini.. Solo cosi’ sara’ possibile “guardare in faccia questa destra pericolosa” e “spezzare le contraddizioni della Lega. Basta timidezze, dobbiamo andare al fondo delle debolezze di Salvini”. 

 Ecco allora le proposte del segretario, che è un programma politico,  nella sua relazione durata un’ora.

“Apriamo il grande dibattito su l’Italia e l’Europa per le nostre proposte: una costituente delle idee. Nella rete, negli appuntamenti nazionali ma anche nei territori” prosegue.

E nel concreto indica le scelte politiche da compiere nell’immediato: “Altro che flat tax. La prima riforma fiscale deve riguardare il mondo del lavoro: giu’ le tasse sui salari dei lavoratori italiani a cominciare da quelli piu’ bassi”

Per l’ambiente propone di “destinare 50 miliardi, riprogrammando il Fondo Investimento” per un fondo “verde” che dia l’avvio a un “green new deal” di investimenti pubblici  sui territori

Per l’istruzione occorre “una svolta nel concetto stesso del diritto allo studio, che diventi diritto alla conoscenza. I tassi di evasione scolastica hanno raggiunto il 14,5% e il blocco dell’ascensore sociale ha raggiunto livelli intollerabili e incivili e nessuno se ne occupa”. Come conferma Eurostat che rileva un “investiamo in istruzione il 3,8% del Pil a fronte di una media europea del 4.6%”. 

Sulla riforma delle autonomie regionali Zingaretti apre proponendo  “la riforma federale e delle funzioni dei vari livelli dello Stato che se non funziona muore” ma “diamo a tutti 1 anno per adeguarsi e riorganzzarsi, se necessario anche incentivi e poi si parte. Il PD presentera’ una proposta di autonomia “giusta” e aggiunge “si vede la differenza tra la buona  (autonomia) proposta dell’Emilia e quelle del Veneto o della Lombardia” quindi “prendiamo noi una iniziativa unitaria per migliorare l’Italia non per distruggerla”. 

Sulle Infrastrutture occorre “un grande piano di opere pubbliche da 200 miliardi fino al 2030 con il rilancio anche del partenariato pubblico privato. I 170 miliardi sono gia’ programmati ma e’ tutto fermo soprattutto per controversie politiche” Ma nel programma si dia priorita’ “alle infrastrutture strategiche per reti idriche, le infrastrutture digitali e le innovazioni nelle aree urbane per smart cities e verso la logistica della portualita’ . 

 Un programma simile puo’ generare milioni di posti di lavoro e dare  sviluppo al mezzogiorno  per il quale “va confermata la clausola del 34% minimo degli investimenti in conto capitale puntando a raggiungere progressivamente il 40%. I soldi ci sono ed i progetti anche. Proporremo in autunno una grande conferenza sulla forza del Made in italy per ascoltare e costruire il grande sistema Italia per le imprese”. 

Per l’ Industria occorrono “investimenti in ricerca e sviluppo, consolidamento degli incentivi fiscali per le imprese tecnologiche e formazione dei lavoratori” superando i limiti delle differenze di genere fra uomo e donna. 

Sulla Sicurezza va respinta ”la logica dell’emergenza e della paura dei decreti insicurezza del Governo. La sicurezza e’ vicinanza sociale e’ sicurezza urbana, con il rilancio dei patti nei comuni,maggiore presenza e specializzazione nei quartieri. Ma e’ anche un grande investimento nelle citta’ su cultura, sport, associazionismo”.

Su lavoro e giovani propone  di investire un miliardo l’anno per sostenere nei prossimi 3  centomila progetti di auto impiego fornendo fino a 30 mila euro di prestiti personali a tasso zero a giovani under 35, creando “un albo certificato di tutor affiancando i giovani proponenti con personale specializzato e costruendo un’alleanza con il mondo del sindacato, delle imprese, delle organizzazioni no profit e degli ordini professionali”.

Le ultime della relazione battute sono  sono dedicate alla attualità politica  con il caso dei presunti fondi russi alla Lega, qui dice Zingaretti non si apre solo una questione che riguarda i soldi. Ma si mette in discussione l’intera strategia geopolitica dell’Italia, la sua collocazione nella Nato e nell’Unione Europea. Noi siamo quelli che vogliono che nessuna potenza straniera condizioni la nostra vita democratica. Siamo una forza europeista e patriottica”.

Parole accolte dall’ovazione dei delegati, con il presidente Paolo Gentiloni che invita un esausto Zingaretti a tornare al centro del palco per raccogliere l’applauso dell’assemblea per colui che vuole essere leader e non semplicemente mediatore delle diverse anime del Pd. 

Giuliano Longo

È SUCCESSO OGGI...