“Salva Roma” inserito nel Decreto Crescita, alla fine la Lega salva la Capitale

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Alla fine la Lega salva la Capitale. Dopo il tira e molla pre-elettorale tra Lega il Movimento 5 stelle il Salva Roma è stato inserito nel decreto crescita.

I relatori al decreto crescita hanno depositato un emendamento che Salva Roma e i comuni in dissesto.

Nel testo presentato in commissione alla Camera tornano le norme che consentono allo Stato di rilevare il debito storico della Capitale, istituendo un fondo al Mef. Il Tesoro potrà rinegoziare il debito alleggerendo il peso degli interessi che grava su Roma.

I minori oneri sul debito di Roma finiranno in un fondo “per il concorso al pagamento del debito dei comuni capoluogo delle città metropolitane”.
Come concorso per il pagamento delle rate in scadenza dei mutui contratti per spese di investimento dalle città metropolitane in dissesto è riconosciuto “un contributo di 20 milioni di euro per l’anno 2019 e di 35 milioni per ciascuno degli anni dal 2020 al 2033“.
Inoltre i “comuni con popolazione superiore a 60mila abitanti” in dissesto finanziario potranno tagliare del 5 per cento “gli importi dei contratti in essere” avente in oggetto l’acquisto o la fornitura di beni e servizi.

Roma Capitale, si legge nell’emendamento, promuove le iniziative necessarie per ottenere l’adesione dei possessori delle obbligazioni City of Rome 5,345% in scadenza al 27 gennaio 2048 per 1,4 miliardi di euro “all’accollo del prestito obbligazionario medesimo da parte dello Stato”. In caso di adesione gli oneri “derivanti dal pagamento degli interessi e del capitale del suddetto prestito obbligazionario sono assunti a carico del bilancio dello Stato”.
È istituito dunque al Tesoro “un fondo con una dotazione di 74,83 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2020 al 2048”.

Una operazione che dovrebbe essere a costo zero per lo Stato visto che in termini di indebitamento e di fabbisogno si provvederà “mediante riduzione del limite alle somme che il commissario straordinario del governo per il piano di rientro del debito pregresso del comune di Roma e’ autorizzato annualmente ad utilizzare”.

“Tanto rumore per nulla. Diversi mesi fa lo avevamo chiesto; poi sono arrivate le europee e si è persa la ragione. Abbiamo finalmente tagliato gli interessi alle banche. L’importante è che ora Roma e l’Italia avranno 2 miliardi e mezzo di debito in meno”. Questo il commento della sindaca di Roma Virginia Raggi, secondo quanto si apprende da fonti del Campidoglio, all’emendamento arrivato oggi in commissione parlamentare.

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