A Tivoli la Lega tenta la rimonta

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Sembrerebbe una mission quasi impossible quella del leghista Vincenzo Tropiano contro il sindaco uscente Giuseppe Proietti che ha dato al suo avversario neoleghista una botta di venti punti di distacco al primo turno il 26 maggio, ma Vincenzo ha fede nelle doti taumaturgiche di Matteo Salvini che domenica scorsa è tornato a Tivoli per la seconda volta in 3 settimane a piazza Garibaldi.

Oddio, va detto pure che dagli ultimi sondaggi post elettorali la Lega avanza ancora di qualche punto nell’italico gradimento, ma paiono davvero pochini per scalzare l’inossidabile ex segretario generale del Ministero dei Beni culturali, che a 73 anni riesce a portare a casa il   suo 45,27% mancando per pochi voti la rielezione al primo turno. Lui è convinto che in questi 5 anni il suo Polo Civico “ha dimostrato  di avere riavvicinato le istituzioni alla comunità” e quindi merita di restare sindaco. 

Ma il cinquantenne procuratore sportivo Tropiano, dal basso del suo 25,33% al primo turno chiama all’armi tutto il centrodestra. Ad esempio Fratelli d’Italia (7,19%) e Forza Italia (6,34%) alle europee che però alle comunali non hanno presentato i loro simboli ufficiali e sarebbero comunque legati al sindaco uscente con le liste «Altra Italia», della consigliera regionale di FI Laura Cartaginese (che con la sua  assenza in aula contribuì ad affossasse la mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni contro Zingaretti ai primi di dicembre dello scorso anno) e «Tivoli Perla d’Italia» molto vicina ai Fratelli della Meloni. 

Proietti punterebbe invece sui voti del candidato di sinistra che si è classificato terzo con il 22,24%, Giovanni Mantovani. Lui ci punta, ma dal Pd e dal suo storico esponente Marco Vincenzi, capogruppo in Consiglio regionale, non è arrivato alcun segnale anche se sottobanco può succedere di tutto e a Marco non si possono negare le capacità di sottile tessitore. 

Il 6,5% raccolto dal Movimento 5 Stelle e il misero 0,65% di Potere al Popolo potrebbero dare un altro aiutino a Proietti, anche se non è tutto così automatico perché al ballottaggio si riduce il numero degli elettori e non è infrequente che le previsioni si ribaltino.  

Giuliano Longo

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