Quel giorno che m’imbarcai… in una Masterclass con Carlo Verdone

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Recitare in una scena di Borotalco insieme a Carlo Verdone (e non più insieme alla sua proiezione sullo schermo mentre guardavo e riguardavo il film) era sempre stato uno dei miei sogni inconfessabili.

L’occasione si è presentata il 27 aprile, negli studi di Cinecittà, nell’ambito di una Masterclass organizzata da Cinecibo.

“Te capita st’occasione… po’ fa’, parla’, dicere tutto quello che te passa pe’ ‘a capa senza problemi…”

Dopo una mattinata di racconti, aneddoti, imitazioni irresistibili ed esibizioni dei compagni di Masterclass, e dopo una frugale pausa pranzo, non potevo più esimermi dal salire su quel palco per mostrare qualcosa ad uno dei miei maestri indiscussi.

Menomale che è stato lui, a levarmi le famose castagne dal fuoco:

“Vuoi venire tu?”, mi fa. “Sì…”, rispondo io. “Che vuoi fare?”. “Io ho preparato tutto quello che hai chiesto (un monologo a piacere e una scena da “L’amore è eterno finché dura”, ndr), però se mi dai tre battute mi è venuta un’altra idea…”

“Bisogna vede’ se me le ricordo…”

Il resto è storia.

Io e Carlo Verdone che interpretiamo insieme una scena di Borotalco, con lui che non si ricorda le battute e io che gliele suggerisco.

“Tu le cose le devi venire a comprare con me! Sbagli le taglie! Guarda che maniche che c’hai…” recitiamo all’unisono, e in un attimo sembra di essere su quel set leggendario.

“Che dicevo qua?”, mi chiede.

“Vabbè, Se’, spicciate va, io t’aspetto in macchina…”

Una scena esilarante, e infatti tutti ridevano, fortissimo.

Alla fine dell’esibizione ho pensato: “Ok, ora o mi ama o mi odia.”

“Beh, i tempi ce stanno…”, ha commentato lui, e le persone hanno riso ancora.

E hanno continuato a ridere, quando ho postato il video sui social, e a “likare”, e commentare. Uno di loro mi ha detto “Lo hai fatto tornare come quando era ragazzo!” e io mi sono sentita profondamente felice e grata.

Del resto, nel nostro lavoro di attori, se due sono i veleni (l’arroganza e il vittimismo, come ci ha detto anche Teresa Razzauti, altra straordinaria docente di questa Masterclass) altrettante sono le cose fondamentali: la gratitudine e, come ci ha spiegato bene Carlo durante quella memorabile giornata, l’osservazione.

È stato proprio da lui (e da un altro Maestro che si chiama Ettore Petrolini) che ho imparato ad osservare la realtà, la gente, ad amarla e ad amare i dettagli, e a utilizzarli nel mio lavoro di attrice e autrice.

Ma la verità è che il Grazie più grande se lo merita lui, per essersi fatto coinvolgere, per avermi assecondata e per averci così regalato un altro momento di altissima comicità.

E per avermi fatta felice, per l’ennesima volta, forse la più importante.

“New York, Parigi, Bombay, il cargo liberiano! Lancaster è alcolizzato, John Wayne è frocio, quell’altro è bisessuale… Dalla è mio fratello! E io lì a bocca aperta, come una cretina, come un’ imbecille, come una stronza!”.

di Alessandra Kre

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