Sciopero e marcia degli studenti: giornata di caos a Roma

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Giornata di caos a Roma per lo sciopero generale del settore delle costruzioni e la marcia degli studenti per il Fridays for Future.

 

Universitari in bici, liceali che si faranno fare la giustificazione dai genitori, ragazzini delle medie accompagnati dai professori, si ritroveranno alle 11 in piazza Madonna di Loreto, vicino alla Colonna di Traiano per questo appuntamento dei “Fridays for Future”. Mobilitazione che sta contagiando i ragazzi in ogni parte del globo.
Cinquemila inizialmente le persone previste a Roma, ma il tam tam sui social e i tanti incontri e lezioni sul tema che hanno preso il via nelle scuole, hanno fatto aumentare di ora in ora il numero dei partecipanti. “La questura – raccontano gli organizzatori che da un mese lavorano fianco delle associazioni ambientaliste e degli studenti – vista l’affluenza ci ha dato la possibilità di muoverci anche lungo via dei Fori Imperiali”.

Giornata di sciopero generale di otto ore (per l’intero turno) di tutti i settori delle costruzioni – edilizia, legno, cemento, lapidei, laterizi – proclamato dai sindacati di categoria Fillea-Cgil, Filca-Cisl e Feneal-Uil. Lo stop di cantieri, fabbriche del legno e arredo e cave viene accompagnato dalla manifestazione nazionale stamattina in piazza del Popolo a Roma, per il lavoro, gli investimenti, la ripresa e il futuro, che sia sostenibile e di qualita’, con lo slogan:
“Rilanciare il settore, rilanciare il Paese”.
I sindacati chiedono di affrontare quella che definiscono “la piu’ grave crisi dal dopoguerra ad oggi” che li ha colpiti: oltre 600 mila le persone che hanno perso il lavoro, con il rischio di perderne ancora, insieme a 120 mila imprese chiuse, sono i dati su cui insistono le sigle di categoria, che spingono sullo sblocco dei cantieri e delle opere, grandi e non – c’e’ la Tav ma non solo -, da nord a sud e sugli investimenti. Secondo una stima della Filca, se ripartissero i 600 cantieri fermi l’impatto sull’occupazione sarebbe di circa 350 mila posti.
Dal palco della manifestazione, dove i sindacati attendono migliaia di lavoratori, intervengono i segretari generali di Fillea, Filca e Feneal, Alessandro Genovesi, Franco Turri e Vito Panzarella. Presenti in piazza anche i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo. A seguire (alle 13.30), l’incontro a Palazzo Chigi dei sindacati con il governo sul decreto slocca-cantieri.
In particolare i sindacati delle costruzioni chiedono l’apertura di un tavolo di crisi del settore a Palazzo Chigi, un nuovo piano di investimenti per avviare le opere, completare le incompiute e riaprire i cantieri; ma anche per la messa in sicurezza di territori, strade, ponti, edifici pubblici. Insieme a strumenti finanziari rivolti alle imprese ed un rafforzamento degli incentivi. Una revisione mirata del Codice appalti senza ridurre tutele e diritti e senza tornare alla liberalizzazione di subappalti o al massimo ribasso, insieme al contrasto al dumping contrattuale. Chiedono, in sostanza, “lavoro e sviluppo, consapevoli che se non riparte il settore delle costruzioni non ripartira’ il Paese”.

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