Guidonia, il TAR decide di non decidere sul TMB di Cerroni

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S’è svolta il 27 febbraio l’udienza del processo amministrativo intentato da diverse Associazioni locali e dal Comune di Guidonia Montecelio contro gli atti emanati dal Governo Gentiloni (dicembre 2017) e dall’Area Rifiuti della Regione Lazio di Zingaretti (gennaio 2018), attraverso cui si è tentato di restituire legittimità all’impianto TMB di proprietà del Gruppo Cerroni, costruito nel 2014 all’Inviolata di Guidonia, ma mai entrato in funzione ed anzi tuttora sottoposto a sequestro penale per autorizzazione illegittima.

Il giudice del TAR (I Sezione) ha deciso di riunire i quattro ricorsi ieri in trattazione con l’altro ricorso, inoltrato allo stesso Tribunale dalla cerroniana Ambiente Guidonia srl (gestore “disoccupato” dell’impianto TMB all’Inviolata) e riguardante il tentativo di rigettare il Decreto ministeriale (“Dichiarazione di notevole interesse pubblico”), imposto nel settembre 2016 dal MIBACT su tutta l’area circostante il Parco regionale dell’Inviolata di Guidonia e comprendente anche il sito della discarica e del TMB.

Il ricorso contro il cosiddetto “vincolone” (2000 ettari di valori paesaggistici e archeologici tutelati) non ha avuto ancora nemmeno la fissazione dell’udienza. In altri termini, la società cerroniana sta cercando di cancellare – esclusivamente per fini di profitto privato – un’area vincolata di notevole interesse pubblico, per spianare la strada alla messa in esercizio del proprio impianto TMB, ignorando i valori del nostro territorio dichiarato invece dal Ministero per i Beni culturali meritevole di tutela.

L’impianto per il trattamento dei rifiuti ricade, com’è noto, nel centro del Parco regionale naturale archeologico ed a pochi metri da un bene puntuale archeologico, tipizzato nel PTPR. Per questi motivi, il MIBACT e molti altri soggetti locali hanno cercato di far rilevare l’assoluta arroganza della Regione Lazio, che ha continuato a portare avanti una “sanatoria” non prevista dalla normativa, ma che ha visto l’inedito ed avventato sostegno del Consiglio dei ministri del Governo Gentiloni (“condono di Natale” venne definito l’atto).

È bene ricordare che l’iter amministrativo aperto dalla Regione per rinnovare l’AIA all’impianto TMB è letteralmente una procedura non contemplata dalla normativa vigente e che (cosa è ancora più grave) di tutto ciò il Consiglio dei ministri non si è accorto, fuorviato da fantasiose relazioni dei funzionari regionali.

Ora, la riunione di tutti questi ricorsi sa di “grande ammucchiata”, dove cose tra loro non direttamente connesse, verranno discusse dal TAR in mezzo ad una grande confusione di atti, memorie, delibere, sequestri, sentenze penali, ordinanze di Cassazione ecc.

Ma questo, si sa, è l’attuale stato di caos della Pubblica Amministrazione ed i Tribunali non ne sono certo esenti. Restano, fortunatamente, l’attenzione continua e le lotte in difesa del territorio espresse dalle associazioni e dai comitati locali, oltremodo responsabili e consapevoli di non aver ancora raggiunto gli obiettivi più generali di salvaguardia ambientale e tutela della salute nelle aree a nord-est di Roma.

Comitato per il Risanamento Ambientale www.aniene.net/cra

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