A tu per tu con Gerardo Daniel Battistoni, campione del mondo di calcio a 5

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È in Italia da quasi 15 anni, più o meno metà della sua vita, l’altra l’ha passata in Argentina, suo paese di nascita (a Rosario nel 1983), ma il nonno era di Tolentino. Stiamo parlando di Gerardo Daniel Battistoni laterale del Latina calcio a 5.

È arrivato a Colleferro nel 2003 per giocare con la Forte Colleferro ed è da qui che è iniziata la sua grande carriera fino ad arrivare a pochi mesi fa quando è stato incoronato campione del mondo di calcio 5 con l’Argentina. Ma di soddisfazioni se ne è tolte tante anche nei club dove ha giocato.

LA CARRIERA DI BATTISTONI

Con la Forte Colleferro ha vinto i play off di serie B, ottenendo la promozione in A2. Poi con la fusione con la Lazio ha giocato in Serie A. Nel 2008 è passato al Torrino, qui ha vinto la Coppa Italia di A2. Dal Torrino al Pescara, giocando nella stagione 2010/2011 la finale (persa!) scudetto di serie A contro la Marca.

Ha vestito, anche se per poco, le maglie del Palestrina e del Rieti, per approdare a Latina nel 2013. Qui ha vinto ancora un campionato di A2, con la squadra promossa in serie A dove milita ancora oggi.

Gerardo Daniel Battistoni è stato intervistato sabato all’interno della trasmissione Sabato Sport Regione condotta da Massimiliano Cannalire su Radio Cusano Campus. Ecco come si è raccontato…

STAGIONE E SODDISFAZIONI

Come sta andando questa stagione?

«Siamo in linea con i nostri obiettivi – racconta Battistoni -. Abbiamo ottenuto la qualificazione alla final eight di Coppa Italia, siamo usciti ai quarti contro la Luparense (seconda forza del campionato, ndr) perdendo di misura. Siamo già qualificati anche per i play off scudetto, speriamo di salire ancora un po’ in classifica sfruttando le ultime due partite di campionato. Alla fine del girone di andata eravamo quinti, ora siamo scesi di qualche posizione, abbiamo forse pagato una rosa un po’ corta. Ma possiamo dire la nostra in questo finale di stagione».

Il Latina infatti ha dimostrato di potersela giocare a viso aperto anche con le squadre di alta classifica.

In tutti questi anni in Italia si è tolto delle gran belle soddisfazioni…

«Per fortuna sì, non so ancora quanti anni giocherò però spero di fare ancora bene».

Il suo futuro sarà comunque nel mondo del calcio a 5?

«Mi piacerebbe, non so ancora bene in quale ruolo, ma sì vorrei restare all’interno di questo mondo. Ho ancora qualche anno per pensarci».

IN NAZIONALE

Parlando di Nazionale, Battistoni fu convocato nel 2008 per uno stage da Nuccorini con l’Italia, ma non fu mai impiegato in una gara ufficiale. Così quando nel 2014 è arrivata la chiama di Diego Giustozzi, ct dell’Argentina, il laterale ha potuto rispondere “presente”. Ed è stata la sua fortuna: con la maglia dell’Argentina ha vinto prima una Futsal Continental Cup nel 2014 e poi nel 2016 il Campionato del Mondo di calcio a 5.

Che emozione si prova a vincere un Mondiale?

«Grandissima – racconta -. È indescrivibile, vincere un Mondiale è il sogno di ogni giocatore. Sin da piccolo, quando cominci a tirare i primi calci a un pallone, ogni bambino sogna un giorno di alzare al cielo la coppa del mondo. Quel sogno per me è diventato realtà, non c’è emozione più grande nello sport».

Ma si sente più italiano o argentino?

«Al 50%, ho passato metà della mia vita qui in Italia e metà in Argentina. Mio nonno mi ha sempre raccontato dell’Italia. Qui ho ancora tanti parenti, anzi siccome mio nonno era di Tolentino, quando abbiamo giocato la final eight di Coppa lì sono venuti tutti a salutarmi e a vedermi giocare».

 

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