Moto Gp, Valentino Rossi: è davvero l’atto finale?

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Era il 2004 quando Valentino Rossi portò alla vittoria la Yamaha nel campionato del mondo di MotoGP. Una squadra che fino alla stagione precedente era allo sbando, senza alcuna prospettiva di competitività in funzione del titolo. Ma lui ribaltò i pronostici e vinse con una gara d’anticipo rispetto alla fine della stagione.

È triste vederlo ora sconsolato, a capo chino, dire dopo i test in Qatar: «Mi serve un miracolo per vincere il titolo».

C’è chi, come il suo compagno di squadra Vinales, ritiene si tratti solo di una tattica psicologica, per far abbassare la guardia agli altri team, facendo credere loro che Il Dottore sia fuori dai giochi.

LE SENSAZIONI DI DOVIZIOSO E LORENZO

Tuttavia, a trentotto anni, forse Valentino ha raggiunto la consapevolezza di non essere più quel ragazzo scanzonato che saliva sul podio travestito da Robin Hood, o che prendeva in giro le relazioni del suo rivale Max Biaggi con famose modelle portandosi in moto durante il giro d’onore una bambola gonfiabile chiamata “Claudia Schiffer”.

L’età si sente, soprattutto in uno sport come il motociclismo, che richiede prontezza di riflessi, scioltezza e resistenza fisica, fattori che il tempo via via erode.

Ma c’è anche da dire che quest’anno, con Yamaha, Honda e Ducati molto vicine, Rossi potrebbe avere la possibilità di vincere il campionato: in situazioni molto tirate, dove ci sono tanti concorrenti al titolo su mezzi più o meno dello stesso livello, alla fine a spuntarla sarà colui che riuscirà a gestire meglio la situazione, sia sul piano fisico che psicologico. E l’italiano, vista la sua grandissima esperienza, potrebbe ancora avere una chance.

Come ha affermato in un’intervista recente rilasciata al Corriere della Sera, Rossi non lascerà le competizioni fino a quando non conquisterà il suo decimo titolo, nonostante le illazioni della stampa spagnola, secondo la quale per lui si sentirebbe già “odore di ritiro”. Che siano vere o no, effettivamente il campionato 2017 potrebbe essere l’ultimo in cui vedremo un Valentino Rossi in lotta per l’iride.

E ricordiamoci anche che più volte nel corso della sua carriera il centauro ha ribadito la sua credenza nello “scoglio” della quarantina, oltre il quale avrebbe appeso il casco al chiodo.

Quindi, prima ancora della battaglia contro Marquez, Lorenzo e Dovizioso il Dottore dovrà vincere quella con l’avversario più temibile di tutti: se stesso.

Simone Pacifici

 

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