Bertolaso scioglie la riserva: sarà il candidato del centrodestra a Roma

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E finalmente arrivò la zampata del Cavaliere che, dato per morente (sotto il profilo politico beninteso), impone il suo candidato al Capidoglio alla rissosa compagnia del centro destra.

Si, proprio Guido Bertolaso, già proposto da Berlusconi qualche settimana fa che finalmente scioglie la riserva e scrive: «Avendo appreso che le motivazioni legate alle condizioni di salute di un suo carissimo famigliare e che avevano indotto Guido Bertolaso a declinare l’invito a candidarsi per il Comune di Roma sono fortunatamente venute meno, il Presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi, il leader della Lega Matteo Salvini e la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni hanno chiesto a Guido Bertolaso di voler guidare, nel ruolo di candidato Sindaco, un’ampia coalizione di centrodestra aperta anche al contributo delle migliori risorse della società civile, del mondo delle imprese e delle categorie, delle professioni e del volontariato, una coalizione in grado di conquistare il più ampio consenso dei cittadini romani e di ridare a Roma il ruolo che merita nello scenario nazionale ed internazionale – si legge nel comunicato – La coalizione non potrebbe in ogni caso sostenere candidature che sono risultate divisive, volendo doverosamente privilegiare la propria compattezza».

Dove quelle candidature “divisive” si riferiscono a Rampelli, leader dei Gabbiani componente essenziale dei Fratelli D’Italia e l’imprenditore Alfio Marchini, tenuto in ballo sino all’ultimo. Candidatura fieramente osteggiata dalla Meloni, nonostante sul nome di Marchini si fosse verificata una certa convergenza fra Berlusconi e Salvini.

Stando così le cose (ma nella politica capitolina tutto si muove in modo apparentemente confuso per arrivare poi ad accordi strategici dopo le apparenti schermaglie) nella corsa alla poltrona di sindaco oltre all’ex capo della protezione civile manca ancora il nome  del vincitore delle primarie  Pd: Giachetti o Morassutt. Per Sinistra Italiana/Sel Stefano Fassina, per ora alleato con Ignazio Marino, che difficilmente si rassegnerà ad un ruolo subalterno con i nuovi compagni di strada. E ancora il coriaceo Storace che aveva invocato insieme ad Alemanno le improbabili primarie della destra. Unico vero sconfitto quel senatore Augello che da un anno tesseva la tela dei moderati per la candidatura di Marchini, che salvo sorprese si presenterà con la sua lista. Convitato di pietra ancora il candidato del Movimento 5stelle che uscirà dalla consultazione on line dei militanti. Verrebbe da dire un’ampia scelta per l’elettorato romano aduso alla classica competizione fra destra e sinistra che nella probabile frammentazione del voto,  rende ancora più incerta la corsa al ballottaggio ed apre praterie alla incognita

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