Virtus Roma, nuvole nere sul futuro del club. La triste nota di Toti

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Dopo la lettera del presidente della Virtus Roma Claudio Toti di circa un mese fa, arriva oggi la nota dell’ingegnere che mostra un futuro quanto meno avvolto in nuvole nere per il club romano.

LA SITUAZIONE – «Negli incontri avuti fino ad oggi – si legge nella nota di Toti pubblicata sul sito della Virtus Roma – non sono state individuate soluzioni che permettano di guardare con fiducia al futuro della Virtus Roma. Rimane peraltro ferma la mia volontà di disimpegnarmi già più volte manifestata».

Una volontà che il presidente aveva espresso anche in passato, ma che poi aveva sempre messo da parte quando non trovando acquirenti aveva almeno avuto una mano nel cercare sponsor. «Procederò alla ricapitalizzazione della società nel rispetto dei parametri imposti dalla Fip – aggiunge -, ma non perfezionerò l’iscrizione al prossimo campionato in mancanza di un quadro chiaro che garantisca la copertura finanziaria della prossima stagione».

Una situazione davvero drastica, ma tutti per il bene della Virtus si augurano che sia solo momentanea, e che si possano trovare delle soluzioni diverse.

LA LETTERA – Circa un mese fa lo stesso Toti aveva scritto una lettera: «Dopo 15 anni la passione non è cambiata, ma altre cose invece sì. Anni trascorsi ad inseguire successi, a volte raggiunti. Sempre un solo filo conduttore: garantire il grande basket a Roma. Ogni anno una nuova avventura con crescente difficoltà».

Nella missiva si legge ancora: «Gli ultimi anni sono stati caratterizzati da difficoltà prevalentemente dovute all’impossibilità di programmare, a causa dell’incertezza economica scatenata dalla crisi che ha allontanato alcuni sponsor e con i superstiti sono stati stipulati, salvo poche eccezioni, solo contratti annuali».

«Non sono bastati i risultati per accendere quell’interesse che avrei voluto vedere nella città. Nessun nuovo sostegno è arrivato. Tutto sempre affidato alla sola volontà della proprietà di ricapitalizzare ogni anno la società. Molte le difficoltà determinate dalla mancanza di una casa per la Virtus che per lungaggini burocratiche non si è potuta ancora realizzare. Impianti di gioco inadeguati per efficienza e costi di gestione. Un pubblico che, nonostante le ultime buone stagioni, non è cresciuto garantendo un adeguato supporto alla società».

«Davanti alle tante problematiche non risolte, alla assoluta mancanza di sostegno della città, alla difficoltà sempre crescente di reperire sponsor, serve un momento di grande riflessione: chi vuole veramente che il grande basket a Roma sopravviva? La sola passione non è più sufficiente per andare avanti e costruire una squadra che rappresenti degnamente la città di Roma».

«Ad oggi ancora non esiste alcuna certezza per il main sponsor Acea. Proverò fino alla fine a giocare la partita, ma nel rispetto del fair play finanziario che oggi più che mai ritengo etico rispettare. Ancora un mese per trovare soluzioni adeguate che possano garantire un futuro con un orizzonte temporale di medio termine, per poter programmare e costruire».

Quel mese di fatto è quasi scaduto!

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