Ti rubano il cellulare e ti chiedono il riscatto, la truffa si fa più infida

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Le segnalazioni sono ormai diventate tantissime. Colpiscono soprattutto in metro, ma anche per strada e su qualsiasi mezzo di trasporto. Ti rubano il cellulare e poi ti chiedono il riscatto. Purtroppo episodi simili sono all’ordine del giorno. Spesso ad agire è un gruppo di giovanissimi: ti spingono o ti distraggono e uno di loro con una mossa fulminea ti infila le mani in tasca e ti ruba il telefono (o, in alcuni casi, il portafoglio). Dopo qualche minuto un altro membro della banda (facendo finta di essere estraneo ma spiegandoti di aver assistito alla scena per caso), si avvicina e ti dice di conoscere i ladruncoli e che può farti riavere il maltolto. Di solito la cifra è sugli 80/100 euro. A questo punto la difficile scelta se cedere è riavere il TUO telefono o chiamare le forze dell’ordine.

L’ULTIMO CASO – È stato arrestato con due diverse ordinanze di custodia cautelare in carcere lo straniero che ieri pomeriggio, a seguito di una elaborata indagine degli agenti della polizia di Stato, è stato colto nella flagranza di reato mentre tentava di estorcere una cifra di denaro a una giovane donna del Bangladesh. La storia risale a qualche giorno fa quando nella zona di Torpignattara un cittadino bengalese viene avvicinato da due persone di colore che prima lo picchiano o poi lo rapinano del telefonino cellulare.

LA DENUNCIA – Dopo la denuncia, le indagini avviate degli agenti della polizia di Stato arrivano a una svolta quando lo stesso rapinatore riesce a intercettare la fidanzata della vittima alla quale chiede una somma di denaro in cambio della restituzione del cellulare, pena la divulgazione di alcune foto contenute in esso che ritrarrebbero la donna in atteggiamenti intimi con l’uomo. A questo punto i poliziotti decidono di mettere sotto osservazione le mosse di un cittadino marocchino di 30 anni, ritenuto dagli investigatori il probabile esecutore materiale della rapina e anche delle minacce alle donna. Ieri pomeriggio infatti, proprio durante uno di questi appostamenti, il sospettato è stato visto entrare all’interno dell’esercizio commerciale dove presta lavoro la ragazza che, avvicinata dallo straniero, viene invitata ancora una volta a ”sborsare” i soldi se vuole riavere il cellulare. Questa volta però le parole dell’uomo sono state udite anche dagli investigatori che erano lì a pochi passi, e che lo hanno bloccato. Identificato per Z.A.E., lo straniero è stato accompagnato al commissariato di Torpignattara dove, al termine degli accertamenti, oltre a essere arrestato per il reato di rapina ed estorsione, gli è stata notificata una seconda ordinanza di carcerazione. Da una verifica alla banca dati della Polizia infatti, e” emerso che l”uomo, in possesso di un foglio di via con divieto di dimora nella Capitale, non aveva adempiuto a tale obbligo.

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