Regione Lazio, triplicati i poveri: al via bando da 7,5 milioni

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Il 38% delle famiglie del Lazio non riesce ad affrontare una spesa improvvisa di 700 euro. «Si è triplicata la povertà relativa nel Lazio, dall’inizio crisi e quest’anno è schizzata.» Lo ha detto l’assessore alle Politiche Sociali della Regione Lazio Rita Visini presentando il bando “Un taglio alla Povertà” che prevede un finanziamento da 7,5 milioni per i 76 progetti presentati dal terzo settore. Sono 76 i progetti vincitori dell’avviso pubblico.

PIANO STRAORDINARIO CONTRO POVERTÀ – Il bando rientra nel Piano straordinario contro la povertà con il quale  sono già stati trasferiti ai Comuni 7 milioni parte dei Piani sociali di zona 2014 a sostegno del terzo settore, i cui risultati sono stati presentati stamane dal presidente Nicola Zingaretti e dall’assessore alle Politiche sociali, Rita Visini. Tra i soggetti Sant’Egidio, Caritas, Acli, Unitalsi, Binario 95 e altre realtà. Di questi progetti  32 sono contro la povertà assoluta, come mense sociali e pasti a domicilio, servizi doccia e accoglienza diurna. Altri ,44 rivolti riguardano l’assistenza a disoccupati e cassintegrati, a padri separati, a donne sole con figli piccoli, disabili, anziani, stranieri, con percorsi di reinserimento lavorativo, sportelli d”ascolto e attività di contrasto della dispersione scolastica.

VENTI PROGETTI SOLO SU ROMA – Venti progetti riguardano Roma, 6 i Comuni dei distretti sociali RmF, 9 i Comuni dei distretti RmG, 9 quelli dei distretti RmH e poi 14 in provincia di Frosinone, 8 di Latina, 6 di Rieti e 4 di Viterbo. I progetti vincitori  partiranno entro un mese dalla prima tranche di finanziamento e rimanere attivi per almeno 12 mesi. «Noi – ha detto Nicola Zingaretti-  abbiamo trovato le risorse per finanziare questi progetti con lo straordinario mondo dell’associazionismo e della solidarietà laico e cattolico, che è un valore aggiunto nel Lazio». L’assessore RitaVisini ha spiegato che la Regione ha già avviato un percorso di welfare partecipativo «e lo abbiamo fatto appena ci siamo insediati, attivando un ascolto e un dialogo continuo con chi opera nel sociale perché riteniamo che le competenze e le responsabilità di ognuno debbano essere messe in sinergia, soprattutto quando ci troviamo di fronte a un territorio che proviene da un’esperienza di isolamento quasi totale.»  Il sociale, ha concluso l’assessora «non è fare la carità ma è un investimento economico».

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