Comune di Roma, per Marino canne libere ma i problemi non vanno in fumo

0

Non sappiamo come la pensi Beppe Grillo sulla liberalizzazione del consumo di marijuana anche se sospettiamo, dai toni esagitati della sua campagna elettorale, che propenda più per le anfetamine. Siamo certi invece che un sostenitore di questa misura, che farà felici frikkettoni e abituali giovani consumatori, sia proprio Lui, il sindaco Ignazio Marino che dei diritti civili e delle libertà è sempre stato un tenace sostenitore.

LA POSIZIONE DI IGNAZIO – «Sono favorevole alla possibilità di liberalizzazione della cannabis per uso medico e personale» ha detto poche ore fa in occasione dell’ottava conferenza annuale della Società internazionale per gli studi sulla politica delle droghe. Dichiarazione che in sè ribadisce opinioni ormai diffuse anche in sede governativa. Semmai tocca vedere se le liberalizzazione delle droghe leggere, le unioni civili anche gay o lesbo, la chiusura totale dei Fori Imperiali, la sua fretta di rimettere mano ad una giunta nata solo un anno fa, giovino alla campagna elettorale del suo partito che a Roma rischia di fare paro con il Movimento 5Stelle. Perché, vedete, i diritti civili e la città museo (per non parlare della mitica rigenerazione urbana) sono proprio una gran bella cosa in capitali come Amsterdam, Copenhagen e persino Londra dove i rifiuti non ingombrano le strade, le scritte non deturpano i monumenti, i mezzi pubblici funzionano, il traffico privato non impazzisce ad ogni ora del giorno, l’accattonaggio e l’abusivismo non dilagano.

LA GRANDE BELLEZZA – Che, se volete, sono le eterne piaghe di Roma rese purulente dall’ultima amministrazione Alemanno ma cui, per mancanza di soldi e non solo, il chirurgo non è riuscito nemmeno a somministrare una curetta palliativa. Che Marino, Zingaretti, Gasbarra o Bettini salgano, non sul carro, quello l’hanno già fatto, ma sul palco del vincitore Renzi in piazza del Popolo, alla gente interessa ben poco. Quella stessa gente che forse riempirà piazza san Giovanni anche solo per gradire lo spettacolo del comico urlante, ma il timore del Pd è che gli elettori, pochi o tanti che siano, esprimano anche una opinione su come è stata amministrata la città da un anno a questa parte. Roma in questi ultimi anni è cambiata così come lo sono i flussi elettorali e di opinione che non si identificano più con una destra ed una sinistra tout court, ma con la delusione, la protesta o l’arroccamento di propri interessi famigliari e particolari dove anche le clientele dell’impiego pubblico pesano. Un elettorato nella sostanza moderato che guarda con disincanto alle promesse e all’offerta della politica ad oggi piuttosto scadente. Indifferente (a dir poco) alle esternazioni ‘radicali’ del sindaco che in questa situazione rischia davvero di passare per un Marziano.

RICEVI TUTTE LE NOTIZIE SU CAMPIDOGLIO DIRETTAMENTE NELLA TUA MAIL

[wpmlsubscribe list=”8″]

È SUCCESSO OGGI...