Pd Roma, volano anche botte

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Corsa al tesseramento last minute ai circoli del Pd per l’elezione del segretario cittadino, incarico che fu dell’on Miccoli (oggi con Giuntella) impallinato anzitempo dalla commissione di garanzia per alcune presunte irregolarità nella impostazione delle primarie dei municipi per le comunali.

Sono quattro le candidature in corsa:  Lionello Cosentino, che attualmente conduce a una incollatura da Tommaso Giuntella, seguono distanziati Lucia Zabatta e Tobia Zevi. Una competizione fra l’anima grossomodo Bettiniana del Pd che sostiene il 62enne già senatore e assessore regionale Cosentino e quella  bersanian/dalemiana rappresentata dall’on. ex capogruppo Marroni che punta sul 28enne Giuntella.  E’ vero che su Cosentino si era tentata la “mossa” della convergenza ( si fa per dire) unitaria che i bettiniani hanno fatto saltare per le eccessive pretese dei maroniani.

Affermazione temeraria (a loro dire) che li ha indotti a radicalizzare lo scontro puntando  sul giovanotto. Una partita tutta interna ai 10.000 iscritti e anche meno se si guarda ai partecipanti effettivi ai congressi di circolo. Un gioco dove contano le cordate e il controllo delle tessere che quando improvvisamente aumentano finiscono per preoccupare. La partita è importante soprattutto oggi che Ignazio Marino comanda alla grande in Campidoglio, non mancando occasione per marcare la sua distanza dal Pd e più in generale dalla politica politicante.

Non a caso, inizialmente, si era giocata la carta congressuale del giovane capogruppo capitolino Francesco D’Ausilio che passa già i guai suoi perché  rischia di rimanere schiacciato dal decisionismo del chirurgo e del suo staff di fedelissimi. Talmente duro lo scontro da rasentare il takle rugbistico al circolo del III municipio fra Ricozzi, fedelissimo del presidente dell’assemblea capitolina Coratti, colpito da un malore, e il presidente del consiglio di quel municipio Corbucci finito all’ospedale. L’epica tensione  fa temere che dalla dialettica democratica si passi a quella Hegeliana dello scontro fra opposti senza la logica sintesi.

La vittoria di Cosentino, dopo quella di Marino, sarebbe un bel risultato per Bettini che si posizionerebbe alla grande per il congresso nazionale. Ma pare che gli ardori  del grande Goffredo vadano affievolendosi nei confronti del sindaco che ne disconosce (ingrato!) la paternità. Lo deduciamo  dal curioso sondaggio (senza pretese demoscopiche)  lanciato  sul portale web di Goffredo “Roma.Italia lab” che così esordisce in home page:  «Il messaggio è inequivocabile: basta slogan, Marino si interessi ai problemi reali della città. Il sondaggio lanciato ieri non è una bocciatura netta per il primo cittadino, ma un invito a cambiare marcia». Infatti solo il 24%  dei partecipanti si ritiene soddisfatto dell’operato di Marino, mentre il  68% ritiene che il sindaco abbia fatto “solo operazioni di facciata“. Nulla di scientifico per carità, ma il messaggio politico è inequivocabile: si passa  dall’entusiastico  “daje” di elettorale memoria al più minaccioso “datte na regolata”.

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