Eventi Roma, Zetema: il gigante della cultura ha i piedi d’argilla

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Ieri con un comunicato durissimo l’Agis l’associazione generale dello spettacolo, lamentava che la Fondazione Romaeuropa ha sospeso la mostra Digital Life 2013 – Liquid Landscapes, installata al Macro Testaccio. Una iniziativa che secondo l’associazione era stata presa dopo il danneggiamento di un’opera all’interno del museo, ma soprattutto per la mancanza di una convenzione con Zètema, gestore dello spazio. Sin qui la notizia potrebbe rientrare nell’interesse di chi fa e fruisce cultura nella Capitale se non fosse che L’AGIS prende la palla al balzo per chiedere un intervento del sindaco Marino su Zètema definita “braccio armato” del Comune che ormai gestisce la stragrande maggioranza delle attività culturali soffocando l’iniziativa dei privati. L’accusa più pesante riguarda l’assegnazione di risorse pubbliche assegnate a Zetema senza bando pubblico che penalizza le imprese culturali private che operano sul territorio.

Già Zetema, questa potente sconosciuta che ormai conta 1000 dipendenti con un presidente fedelissimo di Alemanno ed un amministratore delegato ammanicato con l’establishment di sinistra. La società è una cosiddetta “multiservizi” di proprietà totale di Roma Capitale che gestisce praticamente tutta la cultura che si svolge a Roma. Qualcuno la definisce il 13° assessorato, più potente dello stesso assessore Flavia Barca. Un centro di potere “forte” che monopolizza quasi tutti i centri di cultura fra i quali per citarne alcuni i Musei Capitolini, la Centrale Montemartini, i Mercati di Traiano, il Museo dell’Ara Pacis, il Museo della Civiltà romana, Museo delle Mura. Più un lungo elenco di siti archeologici fra i quali i Fori imperiali. Non mancano le case: quella della Memoria e della Storia, il Globe Theatre, la Casa del Cinema solo per citarne alcune. I Centri culturali Elsa Morante al Laurentino 38, Aldo Fabrizi a San Basilio, Gabriella Ferri a Pietralata e altri. Più i teatri fra i quali Tor Bella Monaca del Quarticciolo, del Lido di Ostia.

E chi gestisce tutto questo patrimonio di valore planetario? Il Presidente: Francesco Marcolini come già detto in quota fedelissimi di Alemanno.  L’Amministratore delegato Albino Ruberti in quota sinistra, ma con potenti legami anche a destra. Il Direttore generale Roberta Biglino nota per aver pubblicato un’opera fondamentale  quale “Le regole del Curriculum vitae efficace”. Poi ci sono gli esperti non particolarmente noti nel mondo della cultura.

Uno staff non proprio di livello Europeo (come proclama e sogna Marino) ma forse adeguato al pigro tran tran culturale capitolino. Prima di essere eletto sindaco Ignazio consapevole dell’importanza strategica di Zètema, dichiarò: «Dobbiamo ri-attribuire a Zètema il suo ruolo originario. Il comune decide e Zètema gestisce i servizi aggiuntivi.» E una volta eletto ribadì  «Bisogna azzerare il Consiglio di Amministrazione di Zètema.» Detto e non fatto per una multiservizi nella quale si sono stratificati interessi trasversali già prima di Alemanno.

 

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