Campidoglio: il Consiglio non lavora, ma va bene così

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Mentre infuriano le polemiche sulla prolungata inattività del Consiglio Comunale alimentate dalla stessa maggioranza e dal presidente dell’Assemblea Coratti, c’è chi la vede diversamente. Poco mate, se non fosse che a dissentire è l’omonimo del sindaco Franco Marino eletto nella sua lista, ma anche vice presidente dell’assemblea.

«Basta polemiche sulla impossibilità del Consiglio Comunale di deliberare» tuona Marino tris considerando che il bis di omonimia spetta all’assessore Estella. Ma il ragionamento di Franco va veramente contro corrente. «Se Alemanno avesse approvato il bilancio preventivo invece di spendere soldi che non aveva, oggi saremmo in grado di emanare atti amministrativi sui temi più urgenti della città.» Qualcosa di più di una difesa d’ufficio del sindaco perché è vero che Alemanno  ha approvato l’ultimo bilancio consuntivo il 7 novembre 2012, e «per arrivare a giugno 2013 ha svuotato le casse comunali».

Così come è anche vero che i debiti che Ignazio si è trovato riguardano la spesa corrente «proprio per la gestione dissennata di chi ci ha preceduto». Insomma, Gianni ha deliberato anche troppo, ad esempio sulle deroghe al Piano regolatore. Quindi aggiunge Marino tris «non si tratta di fare polemica sul numero di deliberazioni approvate, ma su quali programmi che riguardano la vita quotidiana dei romani stiamo portando avanti. Certo, così abbiamo spezzato vecchi equilibri malsani». Il sospetto di Franco è che la «smania deliberativa» dell’opposizione intenda paralizzare il Consiglio sugli atti per evitare l’approvazione del bilancio nei tempi stabiliti dalla Legge. Può darsi, ma pare che la «smania deliberativa» stia contagiando anche la maggioranza che sostiene il sindaco. E allora come la mettiamo?

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